Isernia, 13 marzo 2012 COMBATTERE IL CANCRO DELL’ILLEGALITA’.
III lezione CULTURA della LEGALITÀ. – Giovedì 15 marzo 2012 Il messaggio agli studenti dell’ITIS “E. Mattei” di Isernia del Procuratore della Repubblica, Paolo ALBANO.
INTERVISTA alla lavoratrice-sindacalista Michela Foglietta, dipendente del Comune di Monteroduni.
A cura di Paolo De Chiara
Ecco il comunicato stampa integrale del sindacato CSA-FIADEL del 3 marzo 2012.
Oggetto: Accanimento contro un dipendente e dirigente del CSA/FIADEL.
Con Sentenza n. 42 dell’1.02.2012 il Tribunale del lavoro di Isernia ha accolto il ricorso del nostro dirigente sindacale sig.ra Michela Foglietta, dipendente del Comune di Monteroduni e da anni oggetto di accanimento e discriminazioni sul luogo di lavoro, da parte di amministratori e funzionari comunali; ha condannato quell’ente a corrispondere alla dipendente le indennità di responsabilità che gli erano state incredibilmente negate; ha altresì condannato il Comune alle refusione in favore della dipendente delle spese del giudizio che ha liquidato in Euro 2.100,00 oltre IVA, CAP ed accessori come per legge.
Inoltre, il Tribunale penale di Isernia, con Sentenza n. 112/11 depositata il 02.02.2012, ha stabilito il non luogo a procedere nei confronti della citata dipendente Michela Foglietta che era stata incredibilmente denunciata per il reato di calunnia da un funzionario di quel comune.
Ebbene, noi ci rallegriamo con il nostro dirigente sindacale perché finalmente, anche se ha dovuto soffrire per anni, con le suddette esemplari sentenze, ha avuto giustizia e non poteva essere diversamente perché quella persona è un dipendente modello, professionalmente preparata e soprattutto onesta e probabilmente, proprio questi requisiti potrebbero averla penalizzata sul luogo di lavoro.
Questo Sindacato CSA/FIADEL l’ha assistita in tutte le fasi, non l’ha mai abbandonata e provvederà anche agli adempimenti successivi, notiziando per prima cosa la Procura Generale della Corte dei Conti circa gli eventuali danni erariali e poi assistendo la dipendente anche nelle conseguenti azioni legali derivanti dalla infondata denuncia penale che è stata sporta nei suoi confronti.
Infine, ci preme sottolineare l’uso/abuso che taluni funzionari ed amministratori ne fanno del loro pubblico potere, perchè spesso, anziché perseguire e garantire legittimità e giustizia sul luogo di lavoro, si accaniscono contro quei dipendenti che per loro sono scomodi ma che in realtà fanno gli interessi del Comune e dell’utenza.
Isernia, 5 marzo 2012 Parla il coordinatore del CSA-Fiadel, Tonino Di Schiavi
A cura di Paolo De Chiara
Ecco la nota del sindacato del 2/3/2012 Al Sindaco, Al Segretario Comunale, Al Dirigente della Polizia Municipale
Oggetto: Trasferimento del candidato RSU Maria Assunta Zampini.
Con ordine di servizio di cui non ne ha rilasciato copia all’interessata, il Dirigente di codesto Comune sig. Giulio CASTIELLO ha trasferito l’agente di Polizia Municipale Maria Assunta ZAMPINI in un locale sito in Piazza Marconi — presso la sede del Comune — da sola e senza specificare quale attività costei dovrebbe svolgere.
Orbene, a prescindere da questa ulteriore azione contro la lavoratrice che ci appare anch’essa, come le precedenti, persecutoria, discriminatoria, mobbizzante, quel che ci preme sottolineare in questo momento è l’enorme danno che essa causa a questo Sindacato CSA, atteso che la ZAMPINI medesima, come risulta agli atti di codesto Comune, è nostra candidata alle elezioni per il rinnovo delle RSU 2012 e che si terranno nei prossimi giorni 5, 6, e 7 marzo 2012.
Infatti il suo trasferimento in quel locale, da sola, senza svolgere alcuna attività lavorativa, senza che possa tenere alcun contatto con altri lavoratori e colleghi, peraltro in un locale privo anche dei servizi igienici, crea enormi danni, oltre che moralmente, professionalmente e alla salute della lavoratrice, anche a livello sindacale e quindi anche a questo Sindacato CSA, proprio perché la sua candidatura e la sua elezione verranno inevitabilmente compromesse da tale ingiusto ed immotivato trasferimento.
Pertanto, questo Sindacato, chiede alle SS. LL. che venga revocato quel trasferimento, immediatamente e senza indugio, riservandosi, nel contempo, ogni azione.
Si resta in attesa di urgente riscontro. Il Coordinatore Provinciale del CSA, Feliciantonio Di Schiavi
IO HO DENUNCIATO, (Romanzi Italiani)
Un imprenditore italiano subisce, per tanti anni, l’arroganza criminale da parte di due clan di Cosa nostra: usura, estorsioni, violenze fisiche e morali. La sua storia è emblematica ed unica nel suo genere. Dopo una fortissima crisi interiore e un profondo senso di smarrimento denuncia gli aguzzini mafiosi. L’uomo entra in un mondo totalmente sconosciuto, viene trasferito in località protetta insieme ad una parte della sua famiglia. Anni di privazioni, difficili da sopportare. Estirpato dal suo territorio, perde il contatto con la sua terra, con i suoi amici, con il suo mondo lavorativo. Deve far perdere le sue tracce, diventare invisibile per scampare ad una condanna a morte sancita dai criminali senza scrupoli. Una vita da recluso, per aver compiuto il proprio dovere. I continui trasferimenti in diverse città italiane mettono a dura prova le sue certezze. Lo smarrimento, la destabilizzazione, la disperazione cominciano a convivere quotidianamente con la sua nuova vita.
di Paolo De Chiara, Romanzi Italiani, 2019
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WordNews.it
Paolo De Chiara
Giornalista, scrittore, sceneggiatore.
Fondatore e direttore della Testata online WordNews.it.
È nato a Isernia, nel 1979.
In Molise ha lavorato con gran parte degli organi di informazione (carta stampata e tv), dirigendo riviste periodiche di informazione, cultura e politica. Si dedica con passione, a livello nazionale, alla diffusione della Cultura della Legalità all’interno delle scuole.
Nel 2012 ha pubblicato «Il Coraggio di dire No. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta» (Falco Ed., Cosenza); nel 2013 «Il Veleno del Molise. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici» (Falco Ed., Cosenza), vincitore del Premio Nazionale di Giornalismo ‘Ilaria Rambaldi’; nel 2014 «Testimoni di Giustizia. Uomini e donne che hanno sfidato le mafie» (Perrone Ed., Roma); nel 2018 «Il Coraggio di dire No. Lea Garofalo, la fimmina che sfidò la schifosa 'ndrangheta» (Treditre Ed., Avezzano); nel 2019 «Io ho denunciato. La drammatica vicenda di un testimone di giustizia italiano» (Romanzi Italiani).
Ha collaborato con Canal + per la realizzazione del documentario «Mafia: la trahison des femmes», Speciàl Investigation (MagnetoPresse). Il documentario è andato in onda in Francia nel gennaio del 2014.
https://www.youtube.com/feed/my_videos
«IL CORAGGIO di DIRE NO», 2012
La donna che sfidò la 'ndrangheta
«IL VELENO del MOLISE», 2013
Trent'anni di omertà sui rifiuti tossici, Falco Ed., 2013
Premio ‘RAMBALDI’, 2014
PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE per IL VELENO DEL MOLISE, Lanciano (Chieti), 11 aprile 2014
«TESTIMONI di GIUSTIZIA», 2014
Uomini e Donne che hanno sfidato le mafie, Perrone Ed., 2014
«IL CORAGGIO DI DIRE NO» (Nuova edizione aggiornata, 2018)
La fimmina che sfidò la schifosa 'ndrangheta.
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SPECIALE PINO PINELLI/Seconda parte. L’Italia delle STRAGI e dei SEGRETI DI STATO, dicembre 1969. L’INTERVISTA a Silvia Pinelli, la figlia della staffetta partigiana. Il ferroviere anarchico innocente, “precipitato” dal quarto piano della questura di Milano. «Sono 51 anni che chiediamo di sapere. Ci sono delle persone che sanno e che sono ancora vive. So che […]
SPECIALE PINO PINELLI/Parte prima. L’Italia delle STRAGI e dei SEGRETI DI STATO, dicembre 1969. L’INTERVISTA a Silvia Pinelli, la figlia della staffetta partigiana. Il ferroviere anarchico innocente, “precipitato” dal quarto piano della questura di Milano. «Io e mia sorella (Claudia, nda) verso le 20:00 arriviamo a casa, contente, perché pensavamo che ci fosse nostro padre. […]
L’INTERVISTA. Parla l’avvocato Enzo Iacovino, da sempre impegnato sul fronte dei diritti e delle battaglie civili. Lo abbiamo contattato per affrontare l’annoso problema della sanità molisana e la relativa situazione emergenziale: «La Regione Molise ha fallito, così come ha fallito la sanità molisana nella gestione dell’emergenza. La politica regionale non racconta la verità dei fatti». […]
Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti. Antonio Gramsci
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