


GRAZIE PINO APRILE…
GRAZIE PINO APRILE… “A Termoli (dove eravamo arrivati sbattuti dalla pioggia gelida a raffiche, alle due di notte), tutt’altra cosa: l’entusiasmo, la tenacia e la freschezza dei giovani organizzatori dell’incontro, Luigia Scarlato e Nicola Maraffino; gli studenti accorsi pur se fischiava il vento, urlava la bufera; l’appassionata relazione di Vincenzo Musacchio, presidente della Commissione Regionale Anticorruzione, sull’inquinamento del Molise, e quella del collega Paolo De Chiara, autore del libro ‘Il veleno del Molise’, sull’infiltrazione, nella regione, delle ecomafie. Ma quello che non si può raccontare è l’atmosfera in cui questo avveniva: quei giovani così determinati trasmettevano la sensazione dell’essersi ritrovati, riconosciuti. Come se l’incontro segnasse l’inizio di qualcosa verso cui ognuno, da solo, convergeva, ora finalmente confortato dalla scoperta di non essere solo, ma di far parte di un popolo sparso e consapevole, non più ignaro della sua esistenza. È successo qualcosa a Termoli e ne vedremo le conseguenze. Ricordate i nomi che ho citato”. (PINO APRILE).
EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA…

IL CORAGGIO DI DIRE NO. Lea GAROFALO… in FRANCIA
IL CORAGGIO DI DIRE NO. Lea GAROFALO… in FRANCIA.
Il DOCUMENTARIO sulla storia di Lea GAROFALO, prodotto dalla televisione francese e girato dalla giornalista Barbara CONFORTI,
andrà in onda il 17 febbraio 2014 su Canal +
“Una bellissima esperienza con dei colleghi straordinari… grazie di Cuore”.
Paolo De Chiara
MILANO, 16-17-18-19 luglio 2013
CALABRIA, 20-21-22-23 luglio 2013
LA CASA DI LEA GAROFALO
(Pagliarelle, Petilia Policastro, Crotone)

II Edizione aggiornata… IL VELENO DEL MOLISE. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici (FALCO Editore, dic. 2013, Cosenza)

II EDIZIONE AGGIORNATA… “IL VELENO DEL MOLISE. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici” (Falco Editore, gen. 2014, Cosenza)
GRAZIE DI CUORE!!!
Tutto pronto per la II edizione aggiornata de
IL VELENO DEL MOLISE.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
(Falco Editore, dic. 2013, Cosenza)
Con due novità:
1) Operazione ‘Campania Felix’
2) intervista all’ex magistrato Ferdinando IMPOSIMATO.
Nei prossimi giorni in TUTTE le edicole molisane
Il veleno del Molise.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
Pagine: 144
Prezzo: €. 10,00
ISBN: 978-88-6829-059-7
Formato: 13X20
Servivano le dichiarazioni del pentito di camorra per scoprire i problemi del Molise? Nessuno sapeva degli strani traffici, degli arresti, delle operazioni effettuate? Da quanti anni sono state denunciate situazioni e personaggi particolari? I segnali erano reali. Si è fatto finta di niente. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno ha parlato. Nemmeno oggi nessuno parla. Hanno dipinto per anni il Molise come un’isola felice, una terra tranquilla, calma. Un paradiso, un’oasi di verde e di brava gente. I problemi sono stati buttati sotto il tappeto. Un grosso tappeto per nascondere i tanti mali. Causati soprattutto dalla malapolitica. Incapace di gestire la cosa pubblica.
E le mafie sono arrivate… >PER ORDINI ON LINE:
http://www.falcoeditore.com/il_veleno_del_molise.html
DISPONIBILE IN VERSIONE eBOOK!!!

IL VELENO DEL MOLISE… a TERMOLI, 25 gennaio 2014
IL VELENO DEL MOLISE… a TERMOLI
Cinema Oddo, 25 gennaio 2014
con Pino Aprile e Vincenzo Musacchio
IL CORAGGIO DI DIRE NO. LEA GAROFALO
la donna che sfidò la SCHIFOSA ‘ndrangheta
(Falco Editore, nov. 2012, Cosenza)

IL VELENO DEL MOLISE… a MONTAQUILA (Isernia), 18 gennaio 2014
MONTAQUILA (Is)
presentazione de IL VELENO DEL MOLISE.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici (Falco Editore)
18 gennaio 2014

IL VELENO DEL MOLISE… a VENAFRO (Is)
VENAFRO (Is), 17 gennaio 2014
presentazione de
IL VELENO DEL MOLISE.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
(Falco Editore, dic. 2013)

IL VELENO DEL MOLISE, presentazioni 2013
IL VELENO DEL MOLISE.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
di Paolo De Chiara
(Falco Editore, dic. 2013, Cosenza)
PRESENTAZIONI 2013:
-
ISERNIA, Itis ‘E. Mattei’, 18 dicembre
-
CASACALENDA (Cb), 19 dicembre
-
CAMPOBASSO, 19 dicembre
-
PASTORANO (Ce), 21 dicembre
GRAZIE di Cuore a Tutti!!!
Il veleno del Molise
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
Pagine: 144
Prezzo: 10,00 €
ISBN: 978-88-6829-059-7
Formato: 13X20
Servivano le dichiarazioni del pentito di camorra per scoprire i problemi del Molise? Nessuno sapeva degli strani traffici, degli arresti, delle operazioni effettuate? Da quanti anni sono state denunciate situazioni e personaggi particolari? I segnali erano reali. Si è fatto finta di niente. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno ha parlato. Nemmeno oggi nessuno parla. Hanno dipinto per anni il Molise come un’isola felice, una terra tranquilla, calma. Un paradiso, un’oasi di verde e di brava gente. I problemi sono stati buttati sotto il tappeto. Un grosso tappeto per nascondere i tanti mali. Causati soprattutto dalla malapolitica. Incapace di gestire la cosa pubblica.
E le mafie sono arrivate.
DISPONIBILE in TUTTE le EDICOLE molisane
PER ORDINI ON LINE: http://www.falcoeditore.com/il_veleno_del_molise.html

SCAVI a VENAFRO (Is). Terzo giorno, località Torciniello.
SCAVI a VENAFRO (Is)
Terzo giorno, località Torciniello
VENAFRO, 10 gennaio 2014
III giorno di SCAVI
A cura di Paolo De Chiara
Riceviamo e pubblichiamo:
COMUNICATO STAMPA
Isernia, l0 gennaio 2014
Il Prefetto di Isernia, dott. Filippo Piritore, in merito alle problematiche connesse al tema ambientale e, in particolare, alla eventuale presenza di rifiuti tossici sul territorio provinciale, per dovere di informazione e chiarezza nei confronti dei cittadini della provincia di Isernia, precisa che le numerose attività di esploraziote tecnica dei siti individuati, finora, non hanno accertato la effettiva presenza di rifiuti tossici interrati in questo ambito provinciale. Peraltro, la natura del materiale rinvenuto e dello stesso terreno, saranno oggetto di analisi e classificazione a cura dei competenti laboratori di analisi.
Inoltre, il Tavolo Tecnico, che rappresenta 1’organismo di coordinamento dei diversi Enti, nonché dei Comuni per il monitoraggio di tutte le problematiche concernente l’ambiente di questa provincia, si riunirà nuovamente per la verifica dei risultati delle numerose attività messe in campo.
Il Prefetto, nelf informare che nelle prossime settimane continueranno le attività di esplorazione di altri siti del territorio provinciale, assicura che i cittadini saranno, costantemente e tempestivamente, informati in merito a tutta la problematica, pur nel rispetto delle procedure e delle indagini già awiate da tempo e portate avanti anche dalla competente Procura, in tema di rifiuti tossici e di inquinamento ambientale.

SCAVI A VENAFRO. Parla Vittorio NOLA: “Sono stato truffato da piccoli mariuoli locali”
di Paolo De Chiara
VENAFRO. Sono partiti gli scavi. Da due giorni. Sui campi di Venafro (Isernia) gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, i vigili del Fuoco, i dipendenti dell’Arpa Molise e gli addetti ai lavori. Sono partiti dal terreno di Vittorio Nola (presidente del Consorzio di Bonifica di Venafro e cugino di Ernesto Nola, il proprietario del famoso ‘terreno a riposo’. Per approfondire: http://paolodechiara.com/2013/10/23/linchiesta-una-discarica-abusiva-ancora-pericolosa/). Dal terreno di Vittorio Nola sono sbucati pezzi di catrame, diversi fusti arruginiti, pezzi di ferro, contenitori per le vernici, ferraglia, pezzi di amianto, cemento. I due cugini (Ernesto e Vittorio) rispondono allo stesso modo, con la stessa frase: “siamo stati truffati, a nostra insaputa”. Sul cugino, però, Vittorio aggiunge: “la situazione è diversa, ha firmato un contratto Moscardino”. Sbuca sempre fuori Antonio Moscardino, delinquente abituale, condannato per i fatti di Campomarino (Campobasso), per una certa ‘operazione Mosca’ e prescritto per i fatti di Vinchiaturo (Campobasso). Nella zona è molto conosciuto, ‘una persona poco affidabile’. Si aggira per i campi di Venafro. L’assassino ritorna sempre sul luogo del delitto. Ha rilasciato anche delle interviste alle tv private e alla RaiMolise, spacciandosi per ereditiero. ‘Era con un’altra persona – ha confermato la collega della Rai – che a un certo punto ha preso le distanze dalle sue affermazioni. Lo abbiamo visto spesso, sempre accompagnato’. Teme qualcosa il pregiudicato Moscardino? Perchè questo interesse per gli scavi a effetto ritardato? Sul ‘terreno a riposo’, dove Moscardino ha messo le sue mani e la munnezza, ancora non si scava. La zona non è stata nemmeno transennata. La competenza è dei Noe di Campobasso, coordinati dal procuratore della Repubblica di Isernia, Paolo Albano. Ci vorrà ancora tempo? L’altro giorno una strana telefonata, da un numero privato: “non stanno scavando dove devono scavare”. Clic.
TUTTO A NOSTRA INSAPUTA. Parla Vittorio NOLA
PARLA VITTORIO NOLA:
IL CASO DEL ‘TERRENO A RIPOSO’ DI ERNESTO NOLA

“Siamo morti che camminano…”, il racconto di un testimone di giustizia
“Siamo morti che camminano…”,
il racconto di un testimone di giustizia
“La nostra dignità è stata calpestata, senza lavoro, senza amici, scarsa protezione, senza libertà. Chiediamo solo aiuto per applicare le principali norme costituzionali per garantire i diritti inviolabili dell’uomo: la vita, il lavoro, la pubblica sicurezza. Vogliamo davvero combatterla la criminalità organizzata o dobbiamo diffondere il vero messaggio di come vengono trattati i testimoni di giustizia e le loro famiglie che hanno fatto delle scelte normali, denunciando?”.
Queste le parole utilizzate da Ignazio Cutrò, presidente dell’associazione nazionale che riunisce i testimoni di giustizia, nella lettera inviata al ministro dell’Interno Alfano(Ncd), al viceministro Bubbico (Pd), al direttore centrale della Polizia Criminale e al generale Pascali, direttore del servizio centrale di Protezione. “Nelle aule di Tribunale abbiamo dato le nostre testimonianze senza che nessuno è venuto a cercarci e lo abbiamo fatto tempestivamente, ed ora che si deve applicare un nostro diritto, un diritto a vivere, lo Stato dov’è? Ci hanno distrutto psicologicamente, più della mafia”.
Lo sfogo arriva da un imprenditore siciliano che ha denunciato i suoi estorsori. Con la sua testimonianza lo Stato è riuscito a mettere alle corde, con arresti e condanne, una famiglia mafiosa. I fratelli Panepinto di Bivona (Agrigento): Luigi, Marcello e Maurizio.
“Ad oggi la situazione dei testimoni di giustizia è gravissima, abbiamo chiesto allo Stato di riconoscerci il diritto alla vita e il diritto alla libertà. Nessuno deve dimenticare mai che siamo morti che camminano. Per esasperazione ho detto: fucilateci tutti, ammazzateci. Forse è la cosa più semplice.“
Perché non si risolvono i problemi dei testimoni di giustizia?
Il problema era semplicissimo, per loro. Si prendeva il testimone di giustizia, si portava in località protetta, si lasciava ammuffire. Ci sono registrazioni di testimoni di giustizia ricattati.
Da chi?
Da alcuni pezzi delle Istituzioni, come il Servizio Centrale. Da parte di alcuni rappresentanti del Nop (Nucleo Operativo Protezione, ndr). Però voglio precisare che ci sono personaggi del Nop che sono persone squisite.
Parliamo dei ricatti.
I ricatti accadevano perché il testimone, in un certo senso, voleva la sua libertà. Chiedeva qualcosa che gli spettava di diritto, chiedeva la normalità. Chiedeva che venisse applicato quello che è giusto, concordato al momento dell’entrata nel programma. L’inserimento socio-lavorativo non è stato mai applicato, non so come viene fatta la capitalizzazione. Come fanno queste valutazioni? Forse devi avere raccomandazioni? È sbagliatissimo. Ci deve essere una tabella, con dei parametri. Non perché sei bello o brutto. Ci sono tantissimi testimoni di giustizia che sono impazziti, insieme alle loro famiglie. Ad Antonio Candela hanno distrutto la vita, a 54 anni si è ritrovato senza lavoro.
Nel 2013 viene costituita l’associazione nazionale per tutelare i testimoni.
È necessario stare vicino al testimone, non siamo nati come antiStato, anzi siamo nati per stare vicino alle Istituzioni. Il nostro obiettivo è raggiungere dei risultati precisi. Ho presentato al presidente Crocetta (presidente della Regione Sicilia, ndr) un emendamento di legge per l’assunzione dei testimoni di giustizia nelle pubbliche amministrazioni.
Ancora c’è molta confusione tra testimone e collaboratore di giustizia.
L’errore lo hanno fatto loro. Prima del 2001 eravamo tutti insieme: collaboratori e testimoni. Una cosa assurda. Dovevo stare insieme a quei quattro pezzi di merda di mafiosi? È un errore paragonare i testimoni ai collaboratori. L’ex mafioso, il collaboratore di giustizia ha fatto parte dell’organizzazione mafiosa. Mafioso era e mafioso è rimasto. I testimoni di giustizia sono un’altra cosa. Nava, un commerciante, ha visto gli assassini del giudice Livatino, ha testimoniato. Siamo persone normali, cittadini onesti. Non ho paura della mafia, ma del silenzio dei cittadini onesti.
Perché lo Stato ha abbandonato e continua ad abbandonare i testimoni di giustizia?
Lo Stato siamo noi cittadini. Anche loro ci hanno abbandonati, in molti casi per vigliaccheria. Capisco, ma non condivido. Anche noi abbiamo paura, anche la famiglia di Ignazio Cutrò ha paura. Ma siamo rimasti liberi. Il nostro compito è non lasciare mai soli i testimoni o chi ha avuto il coraggio di alzare la testa, denunciare e portare i propri estorsori nelle aule giudiziarie.
Lei si sente solo?
L’ho capito durante il mio processo. Quando andavo a testimoniare, vedevo le famiglie di quei mafiosi arrestati ed io ero solo. Questo mi ha fatto capire che qualcuno ancora non è pronto.
Chi?
Il cittadino. È nostro dovere, è questione di dignità, andare a fare le denunce. Non ci possono essere scuse, la denuncia va fatta. Per i nostri figli. Io non prendo vitalizio, non l’abbiamo fatto per soldi. L’abbiamo fatto per dignità. Quale segnale si vuole mandare? Noi cerchiamo di mandare segnali giusti, abbiamo fatto nascere uno sportello antiracket. Il 27 marzo scorso sono stato attaccato in I Commissione, dove mi hanno detto: ‘lei fa nascere associazioni, va in televisione, non lo può fare perché ha bisogno di autorizzazioni’. Mi volevano sequestrare il passaporto. Sono all’interno del programma di protezione, ma sono un cittadino libero.
L’associazione dà fastidio?
Siamo uniti, possono facilmente uscire tutte le angherie che hanno subito i testimoni di giustizia.
A chi fa paura?
Anche ai politici. Ho seguito un caso di un testimone di giustizia, abbiamo scritto alcune lettere. I Nop non le hanno volute, il testimone ha registrato. Ormai si fa così, non ci fidiamo più di nessuno. Io sono stato fortunato, ho trovato delle persone squisite. Parliamo e ci coordiniamo. Molti sono sfortunati. Trovano quei due scemi che si credono i padroni del mondo e non capiscono le esigenze di una persona che ha sofferto, che ha dato tutto, che ha dato pure via la libertà per un ideale di giustizia. Non dobbiamo negare che c’è chi se n’è approfittato, ci sono stati testimoni di giustizia che hanno fatto richieste di soldi. Ma non per colpa di due o tre testimoni gli altri devono piangere. Se io sono cretino devono prendersela con me, non con tutti gli altri.
Lo scorso mese di agosto è arrivato il decreto.
La nostra grande vittoria, con il decreto legge per l’assunzione dei testimoni di giustizia nelle pubbliche amministrazioni. Grazie al senatore Lumia, che in un secondo emendamento non ha dimenticato gli ex testimoni e i figli dei testimoni. Le vere vittime sono le nostre famiglie. Chiederemo subito l’applicazione della legge.
Quali i benefici per i testimoni di giustizia?
La dignità. Ho denunciato per la mia dignità e per il mio lavoro e lo Stato non deve regalare niente a nessuno. Non vogliamo essere dei parassiti, vogliamo lavorare e guadagnare.
Cosa manca ancora?
La sicurezza. Non capisco perché ci sono tantissimi politici indagati, imputati e condannati per mafia che vengono ancora protetti. Ci sono tantissime persone che hanno denunciato, tantissimi imprenditori che hanno avuto il coraggio nella propria terra di denunciare, ma vengono lasciati soli. La mafia non dimentica. Hanno dimostrato con Lea Garofalo che sanno attendere. Lo Stato gliel’ha offerta su un vassoio d’argento, l’abbiamo ammazzata noi. Noi tutti, non solo loro. Quando abbiamo visto che Lea rimaneva da sola, quando un testimone rimane da solo è compito di tutti i cittadini fare da scudo. Una scorta civica, ci dobbiamo vergognare di essere italiani. A tutti piace stare dietro la pietra, aspettando che gli altri facciano qualcosa per noi. Questa cosa è inaccettabile.
Come la situazione del pm Nino Di Matteo, il titolare dell’inchiesta sulla Trattativa stato-mafia, minacciato da mesi dalla mafia e abbandonato dalle Istituzioni. Massima solidarietà al dottor Di Matteo e a tutti gli altri magistrati. Noi cittadini ogni mattina dobbiamo andare a prenderli, proteggerli. Dobbiamo essere tutti contro la mafia, tutti in culo alla mafia. La terra è nostra, il Paese è nostro.

GRAZIE A TUTTI… Prima Edizione esaurita in 20 giorni. IL VELENO DEL MOLISE. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici (Falco Editore)
GRAZIE A TUTTI!!!
I edizione esaurita in 20 giorni
IL VELENO DEL MOLISE.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici (Falco Editore)

VIDEO – Presentazione “IL VELENO DEL MOLISE”… a Campobasso, 19/12/2013
VIDEO – Presentazione “IL VELENO DEL MOLISE”
a Campobasso, 19 dicembre 2013
Presentazione de “IL VELENO DEL MOLISE. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici” (FALCO Editore, 2013)
Campobasso, 19 dicembre 2013
IL VELENO DEL MOLISE.
TRENT’ANNI DI OMERTÀ SUI RIFIUTI TOSSICI
(Editore FALCO, 2013)
Paolo De Chiara
Il veleno del Molise
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
Pagine: 144
Prezzo: 10,00 €
ISBN: 978-88-6829-059-7
Formato: 13X20
Servivano le dichiarazioni del pentito di camorra per scoprire i problemi del Molise? Nessuno sapeva degli strani traffici, degli arresti, delle operazioni effettuate? Da quanti anni sono state denunciate situazioni e personaggi particolari? I segnali erano reali. Si è fatto finta di niente. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno ha parlato. Nemmeno oggi nessuno parla. Hanno dipinto per anni il Molise come un’isola felice, una terra tranquilla, calma. Un paradiso, un’oasi di verde e di brava gente. I problemi sono stati buttati sotto il tappeto. Un grosso tappeto per nascondere i tanti mali. Causati soprattutto dalla malapolitica. Incapace di gestire la cosa pubblica.
E le mafie sono arrivate.
DISPONIBILE IN TUTTE LE EDICOLE MOLISANE.
PER ORDINI ON LINE: http://www.falcoeditore.com/il_veleno_del_molise.html
ASPETTANDO GODOT
di Claudio Lolli
Vivo tutti i miei giorni aspettando Godot,
dormo tutte le notti aspettando Godot.
Ho passato la vita ad aspettare Godot.
Nacqui un giorno di marzo o d’aprile non so,
mia madre che mi allatta è un ricordo che ho,
ma credo che già in quel giorno però
invece di succhiare io aspettassi Godot.
Nei prati verdi della mia infanzia,
in quei luoghi azzurri di cieli e acquiloni,
nei giorni sereni che non rivedrò
io stavo già aspettando Godot.
L’adolescenza mi strappò di là,
e mi portò ad un angolo grigio,
dove fra tanti libri però,
invece di leggere io aspettavo Godot.
Giorni e giorni a quei tavolini,
gli amici e le donne vedevo vicini,
io mi mangiavo le mani però,
non mi muovevo e aspettavo Godot.
Ma se i sensi comandano l’uomo obbedisce,
così sposai la prima che incontrai,
ma anche la notte di nozze però,
non feci altro che aspettare Godot.
Poi lei mi costrinse ed un figlio arrivò,
piccolo e tondo urlava ogni sera,
ma invece di farlo giocare un po’,
io uscivo fuori ad aspettare Godot.
E dopo questo un altro arrivò,
e dopo il secondo un altro però,
per esser del tutto sincero dirò,
che avrei preferito arrivasse Godot.
Sono invecchiato aspettando Godot,
ho sepolto mio padre aspettando Godot,
ho cresciuto i miei figli aspettando Godot.
Sono andato in pensione dieci anni fa,
ed ho perso la moglie acquistando in età,
i miei figli son grandi e lontani però,
io sto ancora aspettando Godot.
Questa sera sono un vecchio di settantanni,
solo e malato in mezzo a una strada,
dopo tanta vita più pazienza non ho,
non voglio più aspettare Godot.
Ma questa strada mi porta fortuna,
c’è un pozzo laggiù che specchia la luna,
è buio profondo e mi ci butterò,
senza aspettare che arrivi Godot.
In pochi passi ci sono davanti,
ho il viso sudato e le mani tremanti,
e la prima volta che sto per agire,
senza aspettare che arrivi Godot.
Ma l’abitudine di tutta una vita,
ha fatto si che ancora una volta,
per un minuto io mi sia girato,
a veder se per caso Godot era arrivato.
La morte mi ha preso le mani e la vita,
l’oblio mi ha coperto di luce infinita,
e ho capito che non si può,
coprirsi le spalle aspettando Godot.
Non ho mai agito aspettando Godot,
per tutti i miei giorni aspettando Godot,
e ho incominciato a vivere forte,
proprio andando incontro alla morte,
ho incominciato a vivere forte,
proprio andando incontro alla morte.
ho incominciato a vivere forte,
proprio andando incontro alla morte.

IL VELENO DEL MOLISE. La lettera del Ministro Clini del 2012… 10 anni buttati nel cesso!!!
IL VELENO DEL MOLISE.
Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici
La lettera del Ministro Clini del 2012
…10 anni buttati nel cesso!!!

IL CORAGGIO DI DIRE NO… a Bassiano (Latina), 28 dicembre 2013
IL CORAGGIO DI DIRE NO
a Bassiano (Latina), 28 dicembre 2013

IL CORAGGIO DI DIRE NO… a Latina, 27 dicembre 2013
IL CORAGGIO DI DIRE NO… a Latina, 27 dicembre 2013