«Esponente politico fortemente impegnato nella lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, promotore della coraggiosa legge che ha determinato una innovativa strategia di contrasto alla mafia, mentre era a bordo di una vettura guidata da un collaboratore, veniva proditoriamente fatto oggetto di numerosi colpi di arma da fuoco da parte di sicari mafiosi, perdendo tragicamente la vita nel vile agguato. Fulgido esempio di elevatissime virtù civiche e di rigore morale fondato sui più alti valori sociali spinti fino all’estremo sacrificio.»
— MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE, 30 aprile 1982 Palermo
La mattina del 30 aprile 1982 viene assassinato a Palermo mentre sta raggiungendo la sede del partito a Via Turba a bordo di una macchina guidata dal compagno di partito Rosario Di Salvo, che perde la vita insieme a lui.
Il quadro delle sentenze intervenute sul caso ha permesso di individuare nell’impegno antimafia di Pio La Torre la causa determinante della condanna a morte inflittagli dalla mafia. Il 12 gennaio 2007 la Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha emesso l’ultima di una serie di sentenze che ha portato a individuare gli autori materiali dell’omicidio. Dalle rivelazioni di un collaboratore di giustizia, è stato peraltro possibile identificare i mandanti dell’omicidio nelle persone di Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Antonino Geraci.
da: http://archiviopiolatorre.camera.it/biografia
“Lo so… lo so che per voi la mafia vi sembra un’onda inarrestabile… ma la mafia si può fermare… e insieme la fermeremo!!!”. On. Pio La Torre, Palermo, 24 dicembre 1927 – Palermo, 30 aprile 1982
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